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zealousness | Il mio angolo Il mio angolo Quando trovo in questo mio silenzio una parola scavata, è nella mia vita come un abisso(G.Ungaretti) Vai al contenuto Home About contatti diario personale poesia con e per i bambini Poesia con e per i bambini Luoghi Il mio giardino Ritratti Note nell’aria Egidio Milinovich Verona poesie che amo Le mie poesie Archivi tag: zealousness Pepe Pubblicato il 22 marzo 2019| 8 commenti – Maestra, non è che per caso vuoi un gattino? La mia gatta ne ha fatti tre. Ne vuoi uno? Eh? Lo vuoi?- Ci prese in pieno Filippo. Da un po’ pensavo di prendere un cane, ne ho sempre avuti. Mi mancava un cane. Poi frenavo: troppe ore fuori casa. Ma la voglia di un amico peloso rimaneva, come un tarlo che lentamente si fa sempre più rumoroso. E lo senti…eccome se lo senti. Galeotte furono le talpe in giardino. “Prenditi un gatto, è l’unico modo, dammi retta! – mi diceva il vicino. E così dissi sì. -Sì Filippo, mi hai convinto, ne prendo uno- – E vaaaiiii! Allora appena sono pronti ti avviso e vieni a prenderlo- Passarono circa due mesi. Avevo rimosso la questione. Ma un giorno Filippo, che evidentemente aveva ben stampata nella mente la mia risposta , se ne uscì a tradimento: – Maestra, quando vuoi, vieni a prenderti il gattino. Quando vieni? Vieni oggi? Eh? Vieni oggi?- Mi aveva spiazzato ma riuscii a biascicare:- Lasciami il tempo di organizzarmi, almeno un paio di giorni – Lettiera, sabbia, cuccia, trasportino, pappa per cuccioli, documentazione su internet su come si accoglie un gattino in casa. – Ti do quello più bello.- Estrasse da una vecchia macchina un batuffolo arancione con due occhi blu e il petto bianco. Una meraviglia davvero. Mi sciolsi nel momento stesso in cui lo ebbi tra le mani. Lo infilai nel trasportino e lo portai a casa. – E adesso?- pensavo guidando verso casa. Mi assalì un vago senso di panico misto ad un’euforia infantile. Lo scopo era la caccia alle talpe quindi l’idea era “gatto in giardino” ma mi resi subito conto che era troppo piccolo per lasciarlo  fuori da solo. Cosa per altro confermata anche dal veterinario. Così l’idea si rovesciò in “gatto temporaneamente in casa” il che significò una continua rincorsa per staccarlo dalle zanzariere, recuperarlo da tutti i buchi possibili ed immaginabili (cassetta portafili della cappa cucina compresa) e un abissale senso di colpa quando dovevo chiuderlo in bagno nelle ore di assenza per evitare che si mettesse nei guai. Il mio bagno allora si trasformava in una specie di asilo nido: cuccetta con copertina, pappa e acqua rigorosamente lontane una dall’altra, giochini diversi ogni giorno. E attenzione maniacale a chiudere sempre il coperchio del Water e a togliere i tappi da bidè e lavandino onde evitare allagamenti, dato che il micio aveva una predilezione per il gioco “apri rubinetto, chiudi rubinetto”. Passarono i mesi, Pepe si calmò e divenne piano, piano, padrone assoluto della casa. Appunto. Della casa. Ci pensai parecchio prima di decidermi a lasciarlo uscire almeno un po’. Mi arresi sfiancata dalle guerre che dovevo sostenere ogni volta che aprivo la porta o le finestre. I primi giorni li passai fuori con lui: tenendolo in braccio, feci più volte  il percorso che speravo memorizzasse, così almeno mi avevano detto. ( della serie “solo qui puoi”) Poi lo lasciai andare da solo, ma ogni tanto uscivo, lo chiamavo e lui arrivava. E’ un comportamento che ha avuto da subito. Forse percepiva la mia ansia e ancora oggi, quando è fuori, ogni tanto rientra, viene a cercarmi, si struscia e poi torna fuori. ( A proposito, percorso memorizzato) Non è mai diventato un gatto da talpe, esce due o tre ore e poi rientra soddisfatto. Dorme con me e si addormenta con la testa nella mia mano. Alla sera, alle 20:30 in punto mi chiama. E’ il rito delle coccole. Non posso ritardare o miagola come se lo stessero scuoiando. La mia giornata è regolata sulla sua e la sua sulla mia. Sa che può uscire solo quando io sono a casa, conosce i miei orari e si adegua. Al mattino prima di uscire lo saluto, lui mi prende la mano con le zampette e mi tiene per un po’. Bacino e via… So che mi aspetta e tornare a casa sapendo di trovare la sua postlude a punto di domanda, lo struscio sulle gambe e il rotolamento a pancia all’aria, non ha prezzo. Tutto questo è Pepe e molto, molto altro ancora. Altro che “gatto in giardino” Ho ancora le talpe ma non me ne frega niente. E non me ne frega niente nemmeno di quelli che ridono e pensano che sono una pazza. IERI                 OGGI             8 commenti Pubblicato in diario personale Contrassegnato da tag amore, animali, gatto, Pepe Che ti direi? Pubblicato il 8 novembre 2014| 1 commento Che ti direi? Che mi diresti? Non so pensare oltre la striscia di silenzio che hai posto a difesa del tuo essere vivo. E mi fermo lì con la paura di scoprire che ormai non mi capiresti che ormai non ti capirei. © Patrizia.M. 1 Commento Pubblicato in Le mie poesie Contrassegnato da tag amore, crescita, poesia Patrizia Ho il culto delle gioie semplici. Esse sono l'ultimo rifugio di uno spirito complesso (O. Wilde) Informazioni Tutti i testi pubblicati in questo blog sono protetti. Nel caso qualcuno volesse utilizzarli a scopi non commerciali è pregato di contattarmi. Le immagini sono per la maggior parte, prese da Google Se qualcuno si sentisse leso nei propri diritti d'autore, lo comunichi immediatamente e l'immagine sarà prontamente rimossa. This opera by girasole is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. Una piccola, grande soddisfazione. (Un grazie di cuore all’amico Filadelfo Giuliano) Esistono dei fatti che richiedono per riuscire a comprenderli tutta la nostra pena, tutta la nostra sofferenza, altri richiedono la nostra gioia. Davanti a cose come queste io so soltanto scrivere. (Santiago Mutis Durán) Poesia… "Poesia è malattia"(Franz Kafka) "La poesia è la luce di un lampo; quando è solo un accostamento di parole, diventa semplice composizione." (Gibran Khalil ) "Se la poesia non viene naturalmente come le foglie vengono ad un albero, è meglio che non venga per niente" (John Keats) "Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere" (Jorge Luis Borges) " Nessuno scriverebbe più versi se il problema della poesia fosse quello di farsi capire." (Eugenio Montale) gennaio: 2020 L M M G V S D « Nov      12345 6789101112 13141516171819 20212223242526 2728293031   Articoli e pagine migliori Io non sono stato ...non ho capito la vita; se mi resta una qualche verginità, è questa. (Antonio Josè Ponte) Irene aveva un sogno, un grande sogno stagliato in mezzo al blu, fiori tra le mani e speranze nel domani. Irene aveva grandi occhi che guardavano lontano e con risa di bambina, colorava girandole di carta velina tra i capelli, raggi di sole da scompigliare sulla pelle gocce d’allegria da succhiare. Irene aveva mani troppe piccole per accender le stelle di qualunque mondo. di qualunque cielo, Irene aveva… Patrizia.M. Ricerca per: Segui blog via email Enter your email write to follow this blog and receive notifications of new posts by email. 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